Medicina Narrativa di Rita Charon: leggere con cura
10 novembre 2019, scritto da Francesca Memini
categoria: Letture
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Medicina Narrativa di Rita Charon: leggere con cura

“Medicina narrativa. Onorare le storie dei pazienti" di Rita Charon è stato tradotto in italiano. Un libro che parla di come si legge, un libro con le istruzioni incluse. Proviamo a usarle
Finalmente ho tra le mani la traduzione di “Medicina narrativa. Onorare le storie dei pazienti”, di Rita Charon. Avevo letto questo libro in inglese qualche anno fa, quando ho iniziato a scoprire la medicina narrativa. È in questo libro, infatti, che troverete la formulazione di concetti e la descrizione di strumenti essenziali per la medicina narrativa, come la cartella parallela, la triade attenzione-rappresentazione-connessione, le competenze narrative, l’etica narrativa e il close reading.
In tutta sincerità però, mi era rimasto il ricordo della fatica di leggere, in una lingua che non padroneggio perfettamente, una prosa particolarmente complessa e a tratti ridondante. Rileggerlo oggi in italiano, affidandomi al lavoro competente del traduttore, mi permette di concentrare la mia lettura e la mia attenzione su dettagli, colori, gusti e sul rapporto che negli anni ho costruito con la medicina narrativa. Un ritorno alle origini, da un nuovo punto di vista.
“Medicina narrativa. Onorare le storie dei pazienti è in qualche modo un libro ricorsivo, un libro che parla di come si legge un libro, un libro con le istruzioni incluse. Proviamo a usarle.

Leggere tra le righe per capire quello che il narratore sta rivelando su sé (p.79). 

Questo libro mi ha parlato tanto di Rita Charon. Non si tratta di un libro teorico, finalizzato a fondare la medicina narrativa (quello, casomai, è il secondo libro che Rita Charon ha curato insieme al team della Columbia University “The Principles and Practice of Narrative Medicine”, ancora inedito in Italia), si tratta dell’esperienza vissuta da Rita Charon, come donna, come medico e come lettrice. 
È un libro ricco di aneddoti, di esempi, di storie che colgono le radici esperienziali, le motivazioni intime da cui è nata, prima ancora della medicina narrativa, l’esigenza della medicina narrativa. 

…ci raccontiamo sempre alla luce delle relazioni significative con gli altri (p 88)

 Rita Charon racconta le sue storie e quelle dei suoi pazienti, dei suoi studenti, dei suoi familiari e dei suoi colleghi. Non mancano gli ancoraggi scientifici, i riferimenti a teorie psicologiche, filosofiche e letterarie, così come non mancano i riferimenti all’arte e alla letteratura, ma ci sono come i “mattoncini” che costruiscono la biografia di Rita Charon.
Rita Charon è un medico internista, è figlia di un medico (nel libro sono riportate alcune pagine delle cartelle cliniche del padre, che mi hanno ricordato quelle raccontate dal figlio di William Carlos Williams, medico e poeta statunitense), insegna e fa supervisioni ad altri medici. Ha anche un dottorato in letteratura inglese e nel libro troverete tutto il suo amore per Henry James, Virginia Woolf e gli altri autori che le sono serviti come filtro per vivere e dare un senso alla sua esperienza (Gli specialisti la chiamano “intertestualità”. Semplicemente è il potere della narrazione che ci entra nelle ossa, influenzando le nostre idee, le nostre azioni, la nostra essenza p.124). Ma al centro di tutto c’è la sua esperienza di medico. 

…la metafora è lo strumento che permette alla nostra mente di viaggiare (p.134)


Ho riscoperto in questa lettura l’ampio uso di metafore mediche. Una su tutte: i tre movimenti della me-dicina narrativa che ne sono il suo “cuore”. 
La metafora del cuore, una metafora che ci fa viaggiare tra medicina e letteratura, è quella che Rita Cha-ron utilizza per descrivere i 3 movimenti  della medicina narrativa.
L’attenzione, la diastole. Il momento in cui si fa il vuoto, per fare spazio e recepire la narrazione. Con le parole di Henry James, citato da Rita Charon :“così limpida era la grande coppa di attenzione che egli pose tra loro due sulla tavola”;
La rappresentazione, la sistole. Sempre con le parole di James “L’arte […] raccoglie il suo materiale, per dirla altrimenti, nel giardino della vita […]. Ma ancora non ha finito di fare questo che già deve tenere conto di un processo quello dell’espressione, dell’estrazione del valore.” Con la rappresentazione si costruisce una trama, il senso emerge e la storia prende forma;
La connessione, la funzione cardiaca, lo stadio di azione che emerge come effetto dall’alternarsi di sistole e diastole. Si crea una relazione che è insieme trasformativa e operativa. La connessione crea una diade di cura efficace.

Dobbiamo contestualizzare i fenomeni per capirli (p.38)

Mi ha colpito quanto le critiche a un certo tipo di medicina riduzionista siano spesso aspre, come mi è capitato di sentirne solo in chi opera sul campo e ne vive “a tinte forti” le contraddizioni. Credo che “Medicina narrativa. Onorare le storie dei pazienti” sia un libro che tutti gli operatori sanitari dovrebbero leggere per comprendere che la medicina narrativa è nata “in trincea”, da un medico che è mosso dall’esigenza di una pratica clinica più etica, più accogliente, più riflessiva, più consapevole, più rispettosa anche di chi cura. Un’esigenza che credo molti medici condividano, senza dover rinunciare al senso pratico, alla concretezza e nemmeno alla fiducia nelle evidenze scientifiche.
In alcuni passaggi mi è sembrato di percepire un senso di compiacimento, in particolare quando Charon descrive gli effetti della pratica della medicina narrativa. Charon ritiene che la medicina narrativa, la sua medicina narrativa sia una medicina riformata: La narrazione trasforma la cura (p 198). La Rita Charon del libro “Onorare le storie dei pazienti” è il medico che ha trovato la cura per la medicina malata
È davvero così? Il problema della verità con le narrazioni è complesso, ma esula dagli scopi di questa recensione. Penso che per lo meno ogni lettore se lo dovrà/potrà domandare.

I testi agiscono in virtù della risonanze tra le parole e i mondi che le circondano, che le stimolano, in un gioco di riflessi e trasformazioni p.127. 

Mi aveva colpito fin dalla prima lettura, lo ricordo bene, e di nuovo lo fa oggi: l’appello all’etica, all’assunzione di responsabilità che accomuna la lettura e l’ascolto, la letteratura e la medicina. Un appello che sento rivolto anche direttamente a me, che non sono medico ma una persona che legge e (di tanto in tanto) scrive, una persona che in diversi modi e forme cerca di prendersi cura. Eccolo qui il mio legame con questo narratore e il desiderio che sazia questa lettura.

PS: ho scritto ancora di questo libro, anche qui

Titolo: Medicina Narrativa. Onorare le storie dei pazienti
Autore: Rita Charon
Editore: Raffello Cortina Editore
Formato: Cartaceo, 316 pagine
Anno: 2019
Prezzo: 25.00 euro